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fu presto conferito graziosamente il titolo di «palo nu-
mero uno . Jeanne, del resto, recitava la propria parte da
eccellente attrice, concedendosi poco a chi l avrebbe de-
siderata molto, scusandosi con le amiche, distribuendosi
largamente agli invitati più modesti e meno conosciuti
da lei, componendo acconce conversazioni al professore
Dane e a donna Laura, lasciando che Bice, Destemps,
Bertha, Bessanesi e Gonnelli se la sbrigassero come vo-
levano e potevano.
S era dovuto modificare il programma della serata.
Non si cominciava più con la conferenza, si cominciava
con la musica, per causa del maestro Bragozzo, il quale,
fiutato in aria l odor di ballo, aveva dichiarato netto a
Carlino di non voler far udire il promesso atto della sua
opera inedita dopo la conferenza, quando tutti sarebbe-
ro stati impazienti di ballare. E per la musica non c era
da uscire dalla villa perchè il maestro preferiva quella
piccola sala alla grande sala della Foresteria: pochi udi-
tori ma scelti!
«Cosa vuole?» diss egli alla contessa malignetta. «Qui
saremo, si figuri, cento persone. Di cinquanta uomini
che mi applaudiranno, ve ne saranno venti capaci di dir-
mi quando saremo fuori: «La diga, maestro; bela quela
roba, ma longheta . Altri venti, e questi saranno i miei
amici, mi diranno: «Fiol de na pipa, la finivistu gnanca
più! . Altri cinque mi domanderanno se ho suonato Wa-
gner o se ho suonato la Traviata; per loro è presso a po-
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Antonio Fogazzaro - Piccolo mondo moderno
co la stessa cosa. Gli ultimi cinque ho piacere che venga-
no a udirmi. Quanto alle signore, mettiamo da parte Lei,
la De Altis, forse anche la padrona di casa, non lo so, e
tre o quattro delle quattordici o quindici allieve che ho
qui, mettiamo dieci in tutto. E` molto! Per le altre qua-
ranta, quand anche sapessi far cantare e piangere il pia-
no, avrei la consolazione di vedere quaranta ventagli an-
dare e venire regolarmente, come quaranta metronomi,
dal principio alla fine. Qualche signorina, poi, sarebbe
capacissima di venirmi a dire, come mi è toccato ancora
dopo aver suonato Beethoven, o Schumann, o Mendels-
sohn: «Bravo maestro: ma ora ci suoni qualche cosa di
bello .»
«E` così dappertutto, sa» gli rispose la contessa, ri-
dendo.
Mentr egli suonava e, contro il suo desiderio, la pic-
cola sala era stipata e due grosse code di pubblico vi re-
stavano prese negli usci aperti, il cavalier faceto raccon-
tava in un angolo della terrazza di levante, a un piccolo
gruppo di uditori e di uditrici, le scene di casa Scremin
promesse alla contessa De Altis, la quale aveva preferito
la musica. Egli le sapeva dalla propria cameriera, una so-
rella della quale aveva sposato il figlio di Federico di ca-
sa Scremin.
Dunque, scena prima. Personaggi: il marchese Toro-
totèla, come il cavaliere chiamava Zaneto per certe sue
antiche colascionate poetiche, la marchesa Nene, don
Giuseppe Flores e un topo. Arriva don Giuseppe in car-
rozza, dalla sua villa, domanda del marchese, è introdot-
to e Federico riceve l ordine di non lasciar passare nes-
suno. La marchesa suona il campanello. Chi è venuto?
Don Giuseppe Flores. Dov è? Nello studio, col padro-
ne. Passano cinque minuti. La marchesa esce dalla sua
camera e «roa ossia gira inquieta per la casa. Va final-
mente a capitare scura e ansiosa in viso presso uno dei
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Antonio Fogazzaro - Piccolo mondo moderno
due usci dello studio del marchese. Cosa succede mai?
Federico si trova per caso presso l altro uscio. Ode don
Giuseppe che parla; non si capisce niente. Torototèla
«fifòta ossia piagnucola. Federico, per caso, accosta
l occhio al buco della chiave e vede la padrona entrare
tutta blanda e sorridente. Proprio in quel momento il
padrone si alza spiritato, tira una scampanellata fissando
qualche cosa in un angolo dello studio. Federico fa un
giro, entra dall altro uscio, dietro la padrona. «Coman-
di?» «Un sorze!» La padrona che solo teme Iddio e i to-
pi, volta silenziosamente le spalle e via. «Un sorze, si-
gnor?» esclama Federico. «Ma sì, un sorze, un sorze!» Il
marchese, tutto tremante, si fa una barricata della sedia. [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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